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Piante officinali
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Aruncus dioicus (Walt.) Fernald.

Aruncus dioicus

Famiglia: Rosaceae
Sinonimi: Aruncus sylvester (Kostel.), Spiraea aruncus.
Nomi volgari: barba di capra, asparago di monte, barba di Giove, erba canona, nogarole, asparago di bosco, rosa di S. Giovanni, coda di volpe, gambe rosse.


Morfologia:
robusta pianta erbacea, perenne, con fusti eretti e poco ramificati, il rizoma è legnoso con squame brune, alta sino a 2 m.
Le grandi foglie composte a contorno triangolare, possono essere lunghe sino a 1 m, sono lungamente picciolate, il lembo fogliare è 2-3 volte tripennato con segmenti lanceolati, i maggiori di 5-8 cm, seghettati sul bordo, con apice lungamente acuminato.
I piccoli fiori dioici, di colore bianco-crema, sono riuniti in dense pannocchie complesse, costituite da lunghi grappoli penduli.
I frutti sono lunghi follicoli bruni.

Distribuzione – habitat – fioritura:
diffusa nell’Europa occidentale, centrale e orientale, in Italia è pinta comune delle regioni settentrionali, segnalata anche sull’Appennino centrale, ma assente nelle regioni meridionali.
Vegeta nei luoghi a mezz'ombra: boschi freschi submontani, praterie, radure, suoli umidi calcarei.
Fiorisce da giugno a luglio sino a 1.500 m, raramente è stata osservata sino a 1.800 m.

Proprietà ed usi:
ha proprietà espettoranti, febbrifughe, toniche ed astringenti.
I giovani germogli rossastri che crescono al colletto della radice,( ad aprile) attaccati alla base delle stoppie dell’anno precedente, sono eduli. Possono essere consumati come gli asparagi, sono gradevolmente amari, ottimi nelle frittate e veramente speciali conservati sott’olio.

Note:
L’Aruncus dioicus, in Lombardia è compreso nell’elenco regionale delle specie di flora spontanea protetta, ma in alcune zone della regione, il consumo dei germogli fa parte della tradizione culinaria locale, per questo motivo, in deroga alla legge regionale che tutela la specie, la raccolta per uso familiare è consentita.